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Psicosi notturne (2018)

A. Pocetti | R. Sargenti | A. Viola | P. Pecoraro | R. Di Paola

Il sentimento principale che affligge l’uomo postmoderno è il disagio. Ma da cosa ha origine questo disagio? Da diversi fattori, in primis dal problema dell’identità. Nel postmoderno, infatti, a differenza dell’epoca moderna – in cui la questione principale era quella di costruire un’identità e stabilizzarla – si rende necessario evitare qualsiasi tipo di fissazione: non a caso, la parola d’ordine postmoderna circa la questione dell’identità è “riciclare”.

PSICOSI NOTTURNE

atto unico (70')

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Antonello Pocetti, regia

Raffele Sargenti, musica

Antonino Viola, scene

Pietro Pecoraro, costumi

Rosario Di Paola, scenotecnica

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Prima rappresentazione:
21 Novembre 2018 , Teatro Orione - Bologna, ore 21

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Cast:

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Walter Giattino

Manuela Magli

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L’opera percorre gli ultimi istanti di vita di personaggi impliciti, senza una sessualità di riferimento, senza uno spazio, un tempo preciso. In scena un Lui e una Lei generici affetti da schizofrenia: sono voci, emozioni, gesto di chi soffre di depressione e si augura di porre fine al proprio disordine mentale con la morte. È un monologo a due voci, le quali rappresentano i molteplici aspetti di una personalità: il conflitto adulto/bambino, i dilemmi di genere uomo/donna, i paradossi dell’anima e dell’esistenza stessa. Nulla di straordinario per una mente “sana", ma nel malato, nel depresso cronico, diventano vero e proprio strumento di tortura.

Gli attori in scena si muovono in maniera confusa, ma allo stesso tempo seguono una linearità geometrica quasi ossessiva.

Sono l’uno la faccia dell’altro, sono anatema, sono strumenti che vibrano ad ogni parola del testo, ad ogni nota musicale. Sono in gabbia, sono in una stanza, sono in un manicomio, sono in uno spazio indefinito creato dalla propria psicosi. E qui consumano se stessi e il loro dramma.

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